Volontà e realtà a confronto

L’ultima settimana sugli sci si è rilevata molto difficile per il carico fisico e morale che ho dovuto sopportare considerando che pur avendo sciato pochissimo per il maltempo, mi sono portato a casa delle sofferenze al ginocchio al limite del sopportabile.

Sono salito sulle piste di Hintertux due giorni su tre; il primo giorno è stato il peggiore perché i forti dolori al ginocchio mi hanno costretto a scendere quasi immediatamente: sentivo il ginocchio pungere e pulsare allo stesso tempo, così ho cercato di curarmi per riuscire a sciare slalom il giorno successivo.

Sono andato in farmacia e mi sono dotato di antidolorifici che mi dessero garanzia di trascorrere una notte tranquilla, ma purtroppo non si sono rilevati efficaci; dopo averla superata quasi in bianco, determinato e testardo, mi sono deciso a tentare comunque la salita al ghiacciaio. Appena uscito dalla ovovia, calzati gli sci, ho immediatamente capito che sarebbe stato un altro giorno di sofferenza anche perché le condizioni ambientali da lupo (nebbia fittissima, umidità elevata e sottile pioggerella, neve molle) non lasciavano presagire alcunché di buono. Dopo due discese ho rinunciato ai pali di slalom e ho chiesto al mio allenatore di inventarsi assolutamente qualcosa per evitare di gettare alle ortiche l’intero campo d’allenamento: a denti stretti e con l’auspicio che il mio “sacrificio” non vanificasse la riabilitazione, ho proseguito focalizzando e perfezionando il gesto tecnico: mi rallegro di aver introdotto ed in parte già automatizzato nuovi elementi da applicare sin dalla prossima volta nei pali.

Le condizioni, il terzo giorno, non c’erano, così che alla fine abbiamo rinunciato al ghiacciaio e siamo rientrati, tutto sommato con un bottino positivo, perché sono stati tre giorni molto intensi, sotto ogni punto di vista, durante i quali ho appreso nuove conoscenza tecniche, ho messo alla prova il ginocchio non compromettendolo, ho capito che il percorso della completa riabilitazione sarà ancora lungo, e ho avuto la possibilità di confrontarmi con il mio allenatore Luciano Magi con il quale ho fatto il punto alla situazione approfondendo i temi dei materiali da impiegare, della preparazione atletica e della programmazione invernale.

Vista la situazione critica del ginocchio abbiamo deciso di mettere in campo una pausa di un mese e d’intesa con Luca Demarchi abbiamo pure pianificato una sospensione della preparazione fisica programmando uno scarico attivo con il quale rigenerarmi fisicamente e mentalmente, in vista delle uscite di novembre, ancora in ghiacciaio e di dicembre ad Alleghe.

Ormai ho capito che lo sport è così: ci si deve adeguare ad una molteplicità di situazioni, perché è difficile che tutto sia effettivamente al 100%, soprattutto se già si parte con l’handicap di un intervento chirurgico; mentalmente la gestione dell’incognita e la continua ricerca di soluzioni e palliativi è pesante e richiede parecchia energia; alla fine, poi, ho capito che devo anche accettare le decisioni che gli allenatori prendono e che mi concernono, anche se differiscono con i miei pensieri, come per esempio accettare una pausa forzata in un momento dove mi sento motivato e determinato.

Siamo atleti, atleti della vita, tenuti in allenamento, con la testa e con il fisico, non si può mollare un solo secondo, e bisogna essere elastici ma oggettivi. La vera difficoltà è interiorizzare ogni situazione, anche se difficile da accettare: è una sfida alla continua ricerca dell’equilibrio.

Per riuscire a superare questa fatica farò mie le parole del mio allenatore, “dobbiamo essere sempre oggettivi e realisti, e vedere il bicchiere dalla parte piena per non perderci d’animo”, in poche parole” never give up” e tanta sana testardaggine nel voler raggiungere il traguardo finale.

 

E che slalom sia!

Finalmente il grande giorno è arrivato anche per me: su quelle stesse nevi di Hintertux dove poco più di un anno fa mi ero rotto i legamenti del ginocchio sinistro, sono tornato in piena forma fisica e morale a sciare tra i paletti stretti.

Considerati i postumi dell’intervento chirurgico avvenuto agli inizi di ottobre del 2013 e maturate le sensazioni della trasferta in Sudamerica dello scorso mese di agosto, parlando con il mio allenatore Luciano Magi abbiamo deciso di concentrare la preparazione alla prossima stagione agonistica sulla sola disciplina dello slalom speciale.

Infatti i forti dolori al ginocchio dopo la gara di slalom gigante sulle nevi del Colorado in Cile, hanno determinato la scelta di focalizzare la preparazione fra i paletti stretti, in quanto nello slalom gigante essendo le curve più lunghe il ginocchio è caricato per un periodo prolungato che, dopo una decina di curve, provoca la completa mancanza di forza nell’articolazione operata.

Contrariamente, le curve di slalom speciale che sono strette, non creano troppi fastidi perché la fase di cambio avviene in modo repentino e favorisce una reazione migliore del ginocchio: in altre parole facendo slalom il carico sul ginocchio è massimale solo per un breve periodo di tempo e i dolori risultano inferiori.

Durante questa tre giorni tutta austriaca il Mister ha deciso di mettermi alla prova sin dalla prima discesa, proponendomi di sciare sul difficile: pista numero 6 del ghiacciaio, neve paragonabile alle piste barrate che si trovano in gara, in alcuni tratti addirittura con ghiaccio vivo; viste le condizioni non avevo scelta ed ho impostato la sciata, con grinta e determinazione.

Con queste condizioni, come ben dice il detto: work hard or go home! non ci sono alternative. Sin dalle prime porte ho trovato subito concentrazione, ritmo e corrette sensazioni, e non ho avuto particolari difficoltà nel ritrovare l’occhio che mi ha concesso di sciare linee ideali.

Lo slalom speciale è una disciplina molto tecnica, che richiede caratteristiche fisiche particolari quali velocità, potenza, coordinazione e resistenza, che effettivamente non mi mancano. Per essere pronto al meglio a questo appuntamento sulla neve, d’intesa con il preparatore Luca Demarchi, abbiamo pianificato gli allenamenti di settimana scorsa in maniera specifica sulla forza veloce e la resistenza, che mi hanno in effetti concesso di arrivare in perfetta forma ad Hintertux.

Giorno dopo giorno sento sulla mia pelle i miglioramenti del gesto tecnico, e l’efficacia della sciata e pur impiegando una nuova impostazione tecnica, introdotta e consolidata durante le due uscite di luglio, sento che le “vecchie sicurezze” stanno ritornando a galla.

Molti sono i fattori che mi aiutano a condizionare favorevolmente un’intera sessione di allenamento, come ad esempio una serie di porte ben sciate, oppure assecondare le richieste comunicate dall’allenatore per radio alla partenza, o visualizzare correttamente il gesto tecnico e il percorso, sentire come reagisce il corpo ad ogni minima sollecitazione.

Grazie a questi dettagli posso migliorare in maniera costante, comunicando ogni sensazione, pensiero, idea, all’allenatore e assieme con lui crescere e migliorare, giro dopo giro, giorno dopo giorno.

Ho il morale molto alto perché tutto sta andando secondo i piani; so che il lavoro che mi aspetta sarà ancora molto lungo e che bisognerà mettere in campo tanta incondizionata dedizione: mi mancano ore sulla neve e anche parecchi pali di slalom, ma sono certo ormai che ci siano tutte le condizioni per ricuperare costruttivamente il tempo trascorso per arrivare pronto all’appuntamento con il pettorale ed il cronometro.

 

Di ritorno dal Cile

Dopo un anno e mezzo, anche questo anno sono stato in Cile per sciare in condizioni invernali ed approfittare per partecipare alle gare dei Campionati Brasiliani.

Sono partito il 23 agosto da Lugano (Agno) con il mio baule di lamiera e la sacca con gli sci e ho volato fino a Santiago del Cile, dove, appena atterrato, mi sono tristemente accorto che i miei sci non erano arrivati: sono ormai parecchie volte che viaggio in Sudamerica e non ho ancora avuto la fortuna di farlo senza qualche imprevisto.

Dopo le trattative del caso mettendo a profitto le mie conoscenze linguistiche spagnole, ho preso un taxi e sono salito fino a La Parva dal mio amico Figueroa, un atleta cileno mio coetaneo, figlio di un competitore di successo di Coppa del Mondo di vent’anni or sono. Sono rimasto a casa sua solo due giorni perché poi il caso ha voluto che a seguito del gelo si sia rotto un tubo dell'acqua rendendo la casa inabitabile: era veramente freddo laggiù.

Mi sono quindi spostato al Rifugio al Monte in la Parva, dove il gerente signor Monty mi ha ospitato con grande piacere.

Si tratta di uno stabile datato, modesto e molto freddo, già frequentato da mio pro zio negli anni ’70 quando era partito da Airolo per insegnare lo sci sulle montagne cilene, ma tuttavia sufficiente per uno sciatore, avendo la possibilità di consumare due pasti caldi oltre colazione al giorno, con acqua calda per lavarsi, un collegamento Wi-Fi funzionale, un gran bel caminetto e disponendo del necessario per la preparazione degli sci.

Le giornate erano parecchio pesanti: sveglia tutti i giorni alle 05:30 e alle 07:00 si era già in pista; normalmente sciavo fino alle 08:30 e poi facevo 30 min di pausa, quindi alle 09:00 quando aprivano tutti gli impianti, riprendevo per terminare alle 12:30 circa.

Il pomeriggio, raggiungevo il rifugio con un passaggio in autostop, mi cambiavo, pranzavo e mi allenavo secondo la programmazione giornaliera che il mio allenatore Luca Demarchi mi indicava, preparavo gli sci, prima di cena mi lavavo e alle 20:30 ero già a letto, perché lassù è come essere al Passo del San Gottardo da noi, oltre la neve e il freddo, il “nulla”.

Adoro sciare in Cile: i primi due giorni sono stati senza una nuvola, sciavo avendo all'orizzonte in basso Santiago, la cui immensità è qualcosa di spettacolare: si ha la sensazione che si possa arrivare in città con gli sci.

In questo paese si scia ad alta quota, oltre i 3000 msm spesse volte con tanto sole ma una meteo che varia nel giro di 30 minuti. In questo caso mi trovo a La Parva che con El Colorado e Valle Nevado configurano una sorta di grande ed unico “cono” che sovrasta Santiago e che offre su tutta la sua ampiezza piste da sci, di cui non so stimare la lunghezza complessiva, ma sono davvero tanti, lungo pendii regolari e costanti, di pendenza varia. Peccato che per l’ennesima volta, anche questa volta la neve non abbondava, almeno all’inizio del mio soggiorno.

Infatti, la prima vera abbondante nevicata si è manifestata il 24 agosto quando ha nevicato almeno 50 centimetri.

Ho sciato 3 giorni continuativi seguito da uno di pausa che mi ha permesso di preparare le gare del 30 e del 31 agosto; sciando ho ritrovato appieno tutte quelle emozioni e sensazioni che da molto tempo non sentivo più, proprio perché sciare in ghiacciaio e sciare in condizioni invernali sono due cose completamente diverse. E questo era l’obbiettivo primario della mia trasferta.

Sciando su piste molto lunghe e differenziate ho avuto la possibilità di capire concretamente come reagisce il mio corpo e la mia mente dopo l'incidente, ma anche sentire come si comportano i nuovi materiali di cui sono entrato da poco in possesso.

Le gare alle quali ho partecipato a fine mese sono state in assoluto le più sofferte da quando ho iniziato a competere sugli sci. La meteo pessima e la neve molle non mi sono state di aiuto per una buona prestazione; guardando il bicchiere mezzo pieno, però, sono comunque soddisfatto di essere riuscito a conquistare, dopo un anno di stop sportivo e soli 10 giorni di sci, il podio come secondo brasiliano nella gara di slalom gigante.

Io pretendo parecchio da me stesso, e quindi anche se ho avuto dei forti dolori tra la prima e la seconda manche ho cercato di stringere i denti e dare il massimo, malgrado il poco fieno (ore di allenamento sugli sci) che avevo “accatastato in cascina”.

Sono dispiaciuto per la gara di slalom speciale perché anche se la pista non era preparata nel miglior dei modi e c'erano tante buche ho sciato forte fino dove sono arrivato, quando il ginocchio mi ha abbandonato.

Queste competizioni importanti ai fini istituzionali legati alla mia Federazione e al Comitato Olimpico Nazionale, mi hanno fatto capire che ci vorrà ancora parecchio tempo per ritrovare il livello dell'anno scorso, e per fortuna sento che la voglia di fare fatica non manca! Anzi, se sono riuscito a raggiungere questo livello praticamente solo grazie alla preparazione atletica ed ancorandomi al bagaglio d’esperienza degli anni passati, sono certo che appena la mia gamba sinistra sarà migliorata le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.

Sono processi lunghi che richiedono più forza mentale che fisica: si finisce sempre per essere in quel l'equilibrio sottile tra: "con la testa si può fare tutto, perché completamente guariti, l'incidente non c’è mai stato" e la realtà dei fatti che invece rileva come "manca ancora velocità, coordinazione, potenza, e massa muscolare sui quali si vuole/deve far conto".

E indubbiamente il Cile mi ha aiutato a giungere a queste conclusioni, perché sui ghiacciai in Europa non avrei trovato le condizioni che mi avrebbero permesso di spingere per 10 giorni al massimo in termini di tipologia e durata delle sciate, in condizioni meteorologiche difficili, anche confrontato con le competizioni che, a detta di tutti, valgono più di mille allenamenti.

Never Giove up.

Grazie a tutti coloro che mi aiutano a realizzare il sogno che dura da una vita, e mi appoggiano seguendomi sul web.

 

Ho superato la seconda classe alla SPSE di Tenero

Terminata la seconda liceo al Papio di Ascona e dopo un successivo anno dedicato al solo sport, a seguito dell'incidente al ginocchio del giugno 2013, nel settembre dello scorso anno ho approfittato dell'anno di fermo sportivo che mi aspettava per ritornare sui banchi di scuola attivando una formazione professionale di carattere commerciale.

La scelta della SPSE si è rilevata centrata perché solo questo Istituto, ubicato nel bel mezzo del Centro Sportivo Nazionale della Gioventù di Tenero, attrezzato come nessun altro alle nostre latitudini, mi poteva offrire condizioni migliori per allenarmi e ricuperare dopo l'operazione di fine settembre.

L'anno scolastico appena terminato si è rilevato interessate e caratterizzato da materie stimolanti, nuove, e non precedentemente trattate durante il mio curriculum formativo.

Con la media del 4,9 (su un massimo di 6) ho superato con soddisfazione la classe con il diritto di accedere al terzo anno, detto di maturità, pur con l'evidenza di alcune difficoltà in materie completamente nuove quali il "trattamento testi" e la "contabilità" delle quali, avendo avuto accesso direttamente al secondo anno, mi mancavano le basi.

In proiezione futura, considerato l'incremento delle assenze sportive che si prospettano, con l'obiettivo di conciliare nel migliore dei modi la scuola e lo sport, con la mia famiglia e la direzione dell'Istituto Scolastico abbiamo condiviso la scelta di suddividere il prossimo ed ultimo anno scolastico in due, approfittando dell'insegnamento a distanza offerto dalla scuola e grazie alla disponibilità di alcuni docenti, anticipando durante le vacanze di questo e del prossimo estate, alcune materie.

Immagino che con queste credenziali, il prossimo anno scolastico sarà una esperienza nuova, impegnativa e motivante, che inizierà il 27 agosto, e che già prevede un'assenza per impegni sportivi in Cile l'ultima settimana di agosto, dove parteciperò ad un campo di allenamento e alle competizioni dei Campionati Nazionali Brasiliani.

 

Il percorso di riabilitazione

Durante gli ultimi 2 mesi dell'anno mi sono parecchio concentrato nella scuola, senza però dimenticare il duro lavoro di riabilitazione.

In questo periodo ho lavorato alacremente fisicamente in modo da raggiungere gli obiettivi posti dal dottor Olivier Siegrist che mi ha operato a fine settembre:

-estensione completa

-riattivazione del tono muscolare.

Il 19 dicembre sono stato accompagnato da mio papà a Martigny in Vallese al secondo controllo successivo l'intervento.

Il dottore si è congratulato per lo stato del mio ginocchio e questo è stato ovviamente fonte di gioia e ricompensa per gli sforzi profusi.

Adesso conosco i nuovi obiettivi e mi rallegro di poter cominciare a correre sulla pista finlandese ed iniziare la riabilitazione in piscina.

Nonostante l'inconveniente dell'incidente, sono molto motivato nell'intento di ricuperare velocemente e per questo non esito negli allenemanti giornalieri che svolgo ogni giorno lavorativo, e a volte anche durante i fine settimane.

Sono così certo che a marzo, grazie al contributo dello staff della Fisioterapia al Parco di Muralto e del suo titolare Willy Soer Alexander, alla prossima visita medica di controllo, sarò a buon punto.

 

Ragazzi, si è tornti sui banchi di scuola!

Di nuovo a scuola! Da un mese sono tornato a frequentare la scuola a causa del mio incidente che non mi permetterà, per un periodo prolungato di tempo, di sciare. Con la famiglia abbiamo così deciso di utilizzare nel migliore dei modi il tempo disponibile per la mia formazione professionale e mi sono indirizzato verso una la scuola professionale commerciale che rilasciando un diploma federale, mi permetterà successive specializzazioni, qualsiasi sarà l'indirizzo che vorrò scegliere. La scuola mi piace perché siamo tutti accumunati dalla pratica dello sport e i docenti ci aiutano molto; la struttura è appositamente concepita per meglio abbinare la formazione con gli impegni dello sport agonistico e di conseguenza non ci sono i soliti vecchi problemi per giustificare le assenze o per ricuperare le lezioni o il materiale dato che i docuementi sono scambiati su una piattaforma on-line. Mi sono inserito benissimo nella mia nuova classe. Considerato che dopo la delusione al Liceo del Papio era da un anno che non frequentavo più una scuola, le cose più difficili si sono rilevate riprendere il ritmo e anche capire come funziona questa istituto. Sono convinto che in tutti i sensi abbiamo fatto la scelta migliore, perché in questo contesto scolastico ho il tempo necessario per fare tanta fisioterapia speranzoso di rimettermi al meglio e il più velocemente possibile.

Le condizioni di neve in alta quota mai così belle come quest'estate

Stamattina colazione a base di uova e prodotti da forno, panini imbottiti come se dovessi partire per un lungo viaggio.

Il risveglio non è stato dei migliori in quanto stanotte non sono riuscito a dormire benissimo, ma comunque l'umore gira in positivo.

Arriviamo agli impianti per primi.

Dopo poco vediamo arrivare l'ex "allenatore" Beppe con Jonny.

Neanche farlo apposta il direttore delle piste, Jorge, ci abbina a Beppe e ad un allenatore sloveno sul tracciato numero 1 (la pista che di norma è in uso a Kostelic).

La sorte ha voluto che l'abbinamento anticipasse anzitempo, una situazione che mi sarebbe capitata tra tre settimane in Sud America, cioè la "convivenza" in pista e la vicinanza fisica di Jonny e Beppe.

Neve ghiacciata ma neve, temperatura 0° gradi, cielo senza una nuvola e senza vento: il meglio che potessi immaginare.

Traccia Beppe, regolare a 10 metri; 45 porte di slalom.

Già dal primo giro a detta di Luciano dimostro che, come sempre quando il gioco si fa "duro" reagisco nel migliore dei modi e la mia concentrazione, la lucidità e la brillantezza diventano massime.

Ho bisogno di energia e spesso mi fermo a smangiucchiare e bere.

Dopo 4 giri accuso il solito dolore al ginocchio, presumibile conseguenza del passaggio dalla neve dura a quella più calda e resistente.

Sono preoccupato e sconfortato, proprio al mio giro migliore.

Per ovvie ragioni non mostro le ferite al nemico ... e  appartati Luciano mi mette del tape; bevo una borraccia energetica che avevo preparato per Luciano che gentilmente rinuncia.

Il lavoro continua, secondo Luciano ottimamente, per altri 4 giri di faticoso slalom, senza mostrare alcun cedimento né fisico né nervoso: mi sento dadio.

Luciano cambia il tracciato, un altro slalom, mi porta a lavorare anche sugli 11 metri e più, spostato dalla massima pendenza, per favorire la mia inibizione a protrarmi (orientare) verso la nuova curva.

La proficua giornata termina: lavoro ottimo, ginocchio ottimo, 11 giri, circa 450 pali: sono contento e ho dei feedback positivi.

Secondo Luciano c'è sicuramente ancora molto da migliorare: la pesantezza in fase di inversione che ancora non avviene come lui vorrebbe specie da sinistra verso destra; la mano che abbatte in basso il palo e con soluzione di continuità.

Lasciamo la pista in ordine, senza pali e con molti buchi e alle 13.20, 10' prima che chiudessero gli impianti, scendiamo a valle.

Grazie Luciano delle belle sensazioni che mi stai facendo vivere!

 

Grazie ai terapisti e agli allenatori ho ritrovato velocemente le vecchie sensazioni

Cielo sereno, neve buona e compatta con tendenza ad essere lucida; temperatura a 3000 metri circa 4 gradi.

 

Sci a campo libero su vari pendii, ma principalmente lavoro tecnico svolto su pista medio/ripida, in ombra e con neve battuta male in quanto tra le strisce di gatto erano presenti anomali cordoli.

 

Scarpone utilizzato: Opens external link in new windowDalbello nuovo con gambale classico e durezza 160; sci Opens external link in new windowVölkl da Slalom lungehzza 165cm.

 

Sin dal primo giro ho avuto la sensazione di poter sciare con grande naturalezza e dinamismo nella sequenza da slalom, direi, secondo l'allenatore Luciano, addirittura migliori rispetto allo scorso anno.

 

Il ginocchio non ha mai dato problemi, se non nelle rare aperture a spazzaneve, presentandosi con un lieve fastidio nella parte esterna/laterale.

 

Ho sciato 90 minuti come suggerito da Opens internal link in current windowLuciano eOpens external link in new window Luca, che con Opens external link in new windowWilli ed Emanuele ringrazio per l'aiuto concessomi durante la riabilitazione.

 

Domani si cambieranno gli sci e si passerà a quelli da Gigante, sempre a campo libero; il morale adesso è alto e spero che anche con il cambio di sci tutto risponda come oggi, sarebbe bellissimo.

 

 

Hintertux, finalmente di nuovo immerso nella neve

Era da Opens internal link in new windowfine marzo, dalla chiusura della passata stagione sciistica  che non rimettevo più gli sci ali piedi.

 

Finalmente di nuovo a sciare, in ghiacciaio,  dove ho rincontrato il mio compagno di squadra Opens external link in new windowFabio Carbone e ovviamente il mio allenatore Luciano Magi.

 

Abbiamo fatto una uscita di tre giorni ad Opens external link in new windowHinterux in Austria , dove al momento c'è molto neve (oltre 3 m) che a causa delle temperature calde (l'isoterma di zero gradi in questi giorni era oltre i 3000 m di quota) era  molle; tranne per l’ultimo giorno quando in conseguenza delle temperature notturne, la neve era più dura.

 

Abbiamo allenato slalom gigante e posso dire che è andato piuttosto bene avendo ritrovato con un certa celerità e fluidità le giuste sensazioni.

 

Il responso cronometrico era positivo.

 

Abbiamo anche avuto l'occasione di fare una prova fisica il secondo giorno, il pomeriggio, con la salita cronometrata del sentiero che dalla partenza degli impianti porta alla prima stazione intermedia, (650 m di dislivello): gran faticaccia ma alla fine tanta soddisfazione! Malgrado la non specifica preparazione a queste prove, sono riuscito ad ottenere una media 6 min ogni 100m di dislivello.

 

L'ultimo giorno, a causa di una buca che si è rotta, durante l'allenamento cronometrato di gigante, sono incorso in una violenta distorsione del ginocchio sinistro che solo grazie alla preparazione muscolare non si è rilevata letale ma richiederà comunque alcuni giorni di riposo.

 

 

A Sao Paolo in Brasile per gli appuntamenti di rito di fine stagione

Partito da Opens external link in new windowGinevra mercoledì 15 maggio, via Opens external link in new windowMadrid sono arrivato a Opens external link in new windowSao Paolo per le verifiche mediche richieste dal Opens external link in new windowComitato Olimpico Nazionale e le discussioni di rito di fine stagione, individuali e di gruppo, con la Opens external link in new windowdirigenza federativa.

Per la prima volta incontro gli atleti Opens external link in new windowCBDN delle altre discipline invernali (snowboard, sci nordico, cross country), gente simpatica e stranamente locale e non come me, precedentemente espatriata.

Mi intratterrò in Brasile fino a lunedì di Pentecoste e poi martedì-mercoledì sarò di nuovo 18 ore sugli aerei sulla via di rientro transitando da Opens external link in new windowLondra per poi raggiungere finalmente la Svizzera a Opens external link in new windowGinevra.

Sao Paolo è una metropoli eccitante da oltre 11 milioni di abitanti ed altrettante emozioni, dove 24 ore al giorno trovi semrpe quello che cerchi.

 

 

Eseguiti i primi test fisici ad Alleghe

Due giorni sfiancanti di test fisici a Opens external link in new windowCaprile nei pressi di Alleghe: bicicletta Monark, pista di atletica, Opens external link in new windowbalzi squat, trazioni, addominali, Opens external link in new windowtest Conconi e lunga camminata.

Al di là dello sforzo fisico “disumano”, le allergie ai pollini che si sono manifestate più forti che mai e l’infiammazione del Opens external link in new windowperiostio hanno non poco complicato le cose.

 Un grazie particolare a Milosh dell’Opens external link in new windowalbergo Montanina che ci ha ospitato nella sua struttura appositamente aperta per noi viziandoci nella sala relax.

 

Lo sguardo è già rivolto alla prossima stagione

Tra fine aprile ed inizio maggio ho ripreso l'attività di preparazione atletica concentrandomi sulla base che mi permetterà successivamente di costruire adeguatamente i diversi fattori di condizione (forza, velocità, resistenza, mobilità ed agilità) nelle loro più diversificate sfaccettature.

In questo periodo sono personalmente assistito dal preparatore atletico Luca Demarchi con il quale sono stato al Opens external link in new windowCentro Sportivo di Tenero che funge da mio riferimento logistico per questo genere di attività.

La tipologia di preparazione è tale che mi consente anche di Opens internal link in current windowdivertirmi e quindi adeguatamente abbinare "l'utile al dilettevole".

 

Programma di massima degli allenamenti 2013-’14

Il calendario di massima della stagione estiva/autunnale 2013, comprensivo degli impegni atletici e quelli dell'allenamento prevedono: 30 giorni sugli sci in ghiacciaio, 20 di sci in Sud America e 15 di condizione fisica.

La preparazione atletica si svolgerà ad Opens external link in new windowAlleghe e prevederà appositi test fisici con l'impiego del biorobot, del cicloergometro e di lavori outdoor e ad Opens external link in new windowAgordo utilizzando la pista di atletica con l'impiego di fotocellule ed ergo jump; la preparazione su neve avrà per contro luogo ad Opens external link in new windowHintertux su ghiacciaio.

 

Il programma non prende ancora in considerazione la trasferta in Sud America che presumibilmente si svolgerà per quattro settimane da fine luglio e comprenderà allenamenti e gare.

Il punto alla stagione 2012-’13

La stagione 2012-‘13, è stata molto faticosa ...

Ho partecipato a gare prevalentemente in Italia (Veneto) eccezion fatta per i Campionati Mondiali che si sono tenuti a Schladming in Austria e per un'uscita a fine stagione a Sieme in Croazia. In questa stagione ho solamente partecipato a gare di Slalom Speciale e Slalom Gigante, con l’obbiettivo di salvare la stagione in almeno queste due discipline; di conseguenza, purtroppo, non c’è stato spazio per le discipline veloci.

Anche se non mi sono qualificato, non credo che tutto sommato il mio Opens external link in new windowMondiale sia da valutare un fallimento: con un pizzico in più di fortuna, avrei potuto entrare nei top 25 e accedere alla gara ufficiale, invece mi sono classificato 30°. Posso sicuramente dire che è stato un Mondiale molto faticoso, dove, nelle gare di qualifica, partivo con pettorali alti: in Gigante sono uscito mentre in Slalom, partendo con l’ottantuno, sono riuscito a classificarmi trentesimo. Oggi a stagione conclusa, constato che se mi fossi qualificato per una delle due gare iridate non sarebbe stato facile gareggiare con i campioni, dato che sento di non avere l'esperienza necessaria per affrontare gare cosi difficili.

Dopo due anni di difficoltà con l’allenatore, dopo il Mondiale, viste le insoddisfazioni, ho deciso con la famiglia di dare una svolta decisiva alla mia carriera cambiando riferimento tecnico e logistico. Non è stato facile prendere questa decisione ad un mese (circa) dalla fine della stagione: nel vecchio sistema io non mi trovavo più bene e questo mi condizionava in modo negativo i risultati e la personalità: così ho cambiato allenatore e sono partito con decisione e curiosità verso una nuova storia.

Per concludere al meglio la stagione, mi sono stabilito ad Opens internal link in new windowAlleghe nel bel mezzo delle Opens external link in new windowDolomiti, per un mese, in modo da poter lavorare adeguatamente sugli sci e gettare le basi per un opportuno riscatto delle stagioni precedenti. La cosa più difficile di questo ultimo periodo (fine febbraio-marzo) era la paura di non riuscire a conseguire i risultati che mi ero ripromesso, e concretizzare quanto i riscontri cronometrici degli allenamenti durante i quali miglioravo regolarmente di un secondo i miei tempi in Slalom e di un secondo giusto in Slalom Gigante; ero motivatissimo ma il tempo a disposizione stava per finire e mancavano solo poche gare alla fine della stagione, quando i risultati (ed i punti FIS), proprio nelle ultime competizioni, sono finalmente arrivati!

Tutto questo è anche stato possibile anche perché ad Opens external link in new windowAlleghe, un paesino di montagna  molto piccolo (seicento persone), ho trovato le condizioni logistiche e di neve ideali che mi hanno concesso, non essendoci distrazioni di sorta, la massima concentrazione sul “lavoro”.

Con la fine di marzo, la stagione è terminata e dopo un’adeguata pausa prevedo di riprendere già in aprile gli allenamenti di preparazione fisica e lavorare presso la società Opens external link in new windowHeli Rezia (ditta civile di trasporti con elicotteri) che mi consente di conciliare gli allenamenti con l’apprendimento del mestiere di assistente di volo, in modo che poi possa essere più facilitato al momento di iniziare il percorso per l’ottenimento del brevetto di pilota d’elicottero.

Così come consigliato, sto parallelamente frequentando presso il Opens external link in new windowGruppo Volo a Vela Ticino la formazione per il conseguimento del brevetto di volo a vela (aliante) in modo che posso imparare già tante cose che si riveleranno utili alla mia futura formazione professionale di pilota d'elicottero.

Dato che queste attività (assistente di volo e frequenza ai corsi per il volo a vela) si svolgono prevalentemente quando non sono frequentemente sulla neve, senza troppe difficoltà riesco a conciliarle con lo sport, che al momento rimane la mia attività preponderante, abbastanza bene; infatti, l’assistente di volo è un lavoro stagionale che è praticato durante il periodo da maggio ad ottobre, mentre con l’aliante in inverno da noi non si vola per il fatto che la pista risulta essere chiusa.

Per concludere, mi ritengo soddisfatto di avere finito in crescendo la mia stagione sportiva e di riuscire a conciliarla con la formazione professionale; sono pure contento che sono riuscito ad approfittare al massimo del cambiamento tecnico che si è concretizzato in tempi brevissimi, riuscendo ad adattarmi in fretta e al meglio alle nuove condizioni, raccogliendo anche risultati positivi, ritrovando appieno la motivazione e le belle sensazioni sulla neve: il massimo che mi potevo aspettare!

I Opens external link in new windowrisultati complessivi della stagione 2012-’13, sono stati alterni, meno buoni in Europa ad inizio stagione, mentre alla fine sono stati più soddisfacenti, avendo complessivamente migliorato i punti FIS.

Chi cerca trova

I giorni successivi il mio rientro da Schladming sono stati impegnati per riposare e individuare una nuova guida tecnica, attingendo a vecchie e consolidate conoscenze, ma anche a nuove.

A dire il vero parecchie persone mi sono state vicine (e le ringrazio) consigliandomi (in primis la famiglia, ma anche Luca Demarchi che da anni mi accompagna nella preparazione fisica, Opens external link in new windowMattia Piffaretti lo psicologo di riferimento e anche Opens external link in new windowMauro Pini già allenatore responsabile di squadre nazionali di primaria importanza).

Venerdì 22 febbraio, una settimana dopo il rientro da Schladming, accompagnato da mia mamma a Lainate, salivo sul bus dell'Accademia dello sport di Settimo Milanese guidato da chi poi è diventato il mio nuovo allenatore, Opens internal link in new windowLuciano Magi, che mio padre, la sera prima, aveva incontrato per la prima volta a Padova in un Autogrill. 

Nell'aria c'è ovunque odore di festa e le emozioni si sommano

Ai Opens external link in new windowCampionati Mondiali la squadra del Brasile alloggia a pochi km da Schladming, in un bellissimo Opens external link in new windowalberghetto tranquillo e pulito, ai piedi delle Opens external link in new windowpiste di allenamento e delle gare di qualifica: il posto è ideale.

Le piste, anche quelle delle qualifiche, sono ottimamente preparate e non poteva essere diversamente: non manca il ghiaccio.

I media hanno interesse alle squadre esotiche e io rilascio interviste in lingue diverse, ad emittenti europee e statunitensi: anche la nostra Opens external link in new windowRSI si avvicina a me dedicandomi un servizio.

Opens external link in new windowLe gare vanno come vanno: esco già nella prima manche dello Slalom Gigante e mi classifico 30° nello Slalom (a dire il vero a parecchia distanza dall'ultimo qualificato che è 25°); tutto sommato, quella dello Slalom è una medio/buona prestazione che mi da fiducia per i prossimi importanti eventi come le Olimpiadi di Sochi (d'altra parte ho solo 18anni!) ma che mette in bell'evidenza tutti i miei limiti, tecnici, agonistici e psicologici.

È una situazione che mi disturba e mi accompagna ormai da mesi, da troppo tempo che non mi permette di fare chiarezza su quello che sto facendo e vorrei fare, che non mette in evidenza i miei veri limiti che vorrei finalmente intravvedere: sono in balia di tutti e tutto.

Con mio padre, venuto a trovarmi per le gare delle qualifiche, abbiamo deciso che un cambiamento fosse quindi indispensabile e parlato con Opens external link in new windowPedro Cavazzoni, il DT dello Opens external link in new windowSki Team Brasil, per quanto mi concerne, abbiamo di comune intesa convenuto per un immediato radicale cambiamento tecnico.

È così che immediatamente lo stesso giorno della gara di qualifica allo Slalom Speciale iridato, preso atto del mutamento che mi aspettava, non conoscendo il mio destino, ho caricato tutto nel camper che ospitava mio padre e non senza pormi parecchie domande sul futuro che mi aspettava, ho fatto ritorno a casa.

Il mio obbiettivo stagionale è alle porte

Con rinnovato entusiasmo e la voglia di fare di sempre gareggio a Opens external link in new windowFolgaria, al Opens external link in new windowPasso San Pellegrino, a Opens external link in new windowZoldo e a Opens external link in new windowBosco Chiesanuova, intervallando alle competizioni giorni di libero ed allenamento: mi classifico nelle due gare Slalom Gigante di Zoldo e a Bosco Chiesanuova conseguo il 4° tempo della seconda manche, belle prestazioni, che però non migliorano un quadro offuscato da troppa incertezza e dalla netta sensazione che malgrado le lunghe trasferte ed i numerosi soggiorni autunnali sui ghiacciai, sia decisamente a corto di allenamento.

Con questa sensazione mi preparo ad andare a Schladiming a giocarmi la qualifica alle competizioni iridate e la stagione.

Cerco nuove motivazioni altrove

Le delusioni sportive di dicembre vanno cancellate al più presto e per questo nulla di meglio che una nuova esperienza, questa volta nell'insegnamento dello sci.

La direttrice della Opens external link in new windowSSSSA Scuola Svizzera di Sci e Snowboard di Airolo, Dafne Darani mi offre la possibiltà di insegnare ai bambini dell'asilo sci di Lüina, la pista soleggiata e ideale per l'apprendimento di questo bellissimo sport.

Trascorro così per quindici giorni le mattinate ad insegnare ed il pomeriggio ad allenarmi, dopo tanti anni di nuovo con mio padre, sulle piste di Opens external link in new windowAndermatt dove la sensibilità del responsabile delle piste Carlo Dainott ci concede di disporre sempre delle migliori condizioni disponibili.

Ritrovo anche i vecchi amici neozelandesi con i quali allenarmi, guidati dal sempre simpatico Adi Bernasconi allenatore responsabile della Opens external link in new windowCardrona Alpine Ski Academy di Wanaka in Nuova Zelanda.

Le prime gare e le prime delusioni in Italia

In dicembre le prime gare, a dire il vero poco soddisfacenti, che mi hanno visto in pista in Alto Adige al Opens external link in new windowPasso Monte Croce e a Opens external link in new windowMonte Spico.

Poi trasferta a Opens external link in new windowSchladming in Austria sulle piste dei prossimi Opens external link in new windowCampionati del Mondo ad allenarci: le condizioni proibitive dovute alle conseguenze delle forti nevicate, ci hanno fatto sostanzialmente perdere tempo.

In autunno sui ghiacciai austriaci e italiani

Si comincia da Hintertux (AUT) e poi si va in Val Senales (ITA) per preparare le gare che iniziano a dicembre.

Ad Opens external link in new windowHintertux, rimanendo alcune settimane, siamo alloggiati in un appartamento: ci si sveglia presto, si raggiungono gli impianti dove ci si imbatte in code infinite di bambini e giovani che spingono all’infinito per essere i primi a salire, sci il mattino e il pomeriggio, di nuovo al piano, dove ci si gode un po’ di sole e di caldino fintanto che c’è luce.

In Opens external link in new windowVal Senales si cerca la  prima neve naturale e ci si imbatte in un periodo di bello e caldo che rende piacevole l’allenamento; il pomeriggio dopo la condizione fisica e la preparazione degli sci, si trova anche il tempo per rilassarsi suonando il pianoforte al bar.

Adesso in Cile

Dalla Patagonia mi sposto in Cile attraversando la cresta delle Ande in aereo, e raggiungo Opens external link in new windowSantiago, la capitale da dove, in un ora di bus, mi sposto con tutti i bagagli sulle piste da sci. Viaggiare con gli aerei comporta molti disagi dovuti in particolare alle formalità doganali, ai ritardi e alle pratiche per il sovrappeso causate dal fatto che con me porto il necessario per un soggiorno di due mesi e mezzo e l’equipaggiamento per tutte le discipline.

Nell’area rimango per le mie ultime quattro settimane di soggiorno in Sud America in previsione di rientrare in Europa per metà settembre: partecipo a gare di Slalom Speciale, Slalom Gigante, Super G e Discesa Libera intervallati da sedute di allenamento e pausa, ottenendo risultati mediamente soddisfacenti.

Mi trovo isolato in cima alle montagne, in alberghi a volte poco confortevoli ubicati direttamente sulle piste di Opens external link in new windowNevado Valley, Opens external link in new windowEl Colorado e Opens external link in new windowLa Parva dove già sessant'anni prima aveva lavorato in qualità di maestro di sci mio pro zio.

Incontro per la prima volta dall'inizio della tournée lo staff della nazionale brasiliana venuto da Sao Paolo a Nevado Valley (stazione sciistica per antonomasia dei brasiliani) per organizzare le Gare dei Campionati Brasiliani alle quali partecipano, oltre gli altri giovani che con me seguono il circuito della Coppa Sudamericana, anche atleti europei e statunitensi presenti nell'area per gli allenamenti estivi di preparazione alla stagione invernale nell'emisfero settentrionale.

Le condizioni sono eccezionali: bel tempo, tanto sole, piste da favola e addirittura caldo. 

Sempre in Patagonia ma un po’ più a nord

Seguendo il circuito FIS delle gare di coppa Sudamerica, verso fine luglio mi sposto da Ushuaia verso nord, a Opens external link in new windowBariloche, una bellissima cittadina situata sulle sponde meridionali di un immenso lago detto Opens external link in new windowNeuquen Rio Negro, sempre in Patagonia, che da anche il nome alla locale Provincia: sono nelle Ande.

Opens external link in new windowBariloche si trova circa a Opens external link in new windowmetà strada tra la Terra del Fuoco e Buenos Aires, la capitale, è una cittadina di montagna molto vivace e piacevole da vivere, edificata con criteri molto similari a quelli in uso nelle più rinomate località turistiche svizzere, dove però le condizioni per sciare non sempre sono ottimali in quanto le piste sono esposte al sole e il clima particolarmente umido.

E proprio per queste ragioni non tutte le gare in calendario si disputano e ci dobbiamo accontentare di una sola competizione di Slalom che si tiene sulle piste di Opens external link in new windowCerro Catedral mentre quelle in calendario a Opens external link in new windowChapelco, un'area leggermente più a nord di Bariloche che mi piace tantissimo e dove ero stato lo scorso anno, sono state annullate per mancanza di neve. 

Per la terza volta nella mia vita in Sud-America

Durante i mesi estivi, per la seconda volta, partecipo in Argentina e Cile alla preparazione e alle competizioni dell’inverno sudamericano; sono assente da casa da inizio luglio a metà settembre ed è la prima volta che da solo sono lontano dalla famiglia per un periodo così lungo.

Il primo mese lo trascorro nel profondo Sud, Opens external link in new windowsull'Isola della Terra del Fuoco, in Argentina, allenandomi sulle piste della  stazione sciistica di Opens external link in new windowCerro Castor a pochi km dal villaggio di Opens external link in new windowUshuaia e a poche centinaia di metri sul livello del mare, dove si disputano verso fine luglio due gare di Slalom Gigante e due di Slalom Speciale.

Mi trovo nel villaggio in assoluto più a meridione del globo terracqueo, con me alcuni pescatori, strade sterrate, un po' di povertà e i pinguini: generalmente fa parecchio freddo e trovo sia molto difficile vivere per periodi prolungati in questi posti dato che oltra una natura incantevole c'è poco o nulla e le ore di luce giornaliere, in questo periodo dell'anno, sono solo otto.

È qui che allaccio contatti e amicizie con atleti di primo piano di spessore internazionale, che vengono a prepararsi su queste piste, ripide e ghiacciate.

Per la prima volta nella mia vita, due anni fa ero stato in Cile, a Sierra Nevada, per un periodo di allenamento di 10 giorni e partecipare alle 2 gare dei Campionati nazionali brasiliani.

Il punto alla stagione 2011-’12

La stagione 2011-‘12, è stata molto lunga ed impegnativa.

Abbiamo partecipato a gare in diversi posti, non molto lontano da casa, in Italia, Austria e Francia.

Principalmente si trattava di competizioni di Slalom e Slalom Gigante, avendo però anche partecipato ai Mondiali Junior di Roccaraso e al San Pellegrino (Italia) a due manifestazioni di Super G.

Le più belle in assoluto alle quali ho presenziato, sono state quelle dei Mondiali di Roccaraso, in Abruzzo, i cui risultati non sono stati una cosa "stratosferica" malgrado sia stato l'unico sudamericano ad aver partecipato a tutte le competizioni (discesa compresa) e ad essere arrivato al traguardo a tutte le gare; a livello globale sono stati dei Mondiali un po' speciali perché ho preso il via alla mia prima discesa libera e ho potuto capire come si svolgono le ricognizioni, gli allenamenti liberi, quelli cronometrati, quali le misure di sicurezza e le necessità nella preparazione della pista; di questa manifestazione serberò un bel ricordo  per il luogo e la gente.

La cosa più difficile della stagione scorsa è stata nel complesso la novità: la Nazionale Brasiliana ha trovato un allenatore per gli atleti europei e quindi mio padre, dopo oltre 15 anni, non mi ha più allenato; è stato un anno di totale cambiamento dato che ho incominciato a spostarmi da solo assieme per raggiungere il gruppo della nazionale la cui base è situata a Vicenza.

La frequenza della seconda liceo al Opens external link in new windowCollegio Papio di Ascona si è rilevata particolarmente ardua: le mie numerose assenze (trecentosettanta ore durante tutto l’anno) sono state la causa di notevoli difficoltà nel lavoro scolastico e nei rapporti con i docenti che spesso non condividevano il fatto che facessi un'attività sportiva e seguissi una scuola di questo tipo, nonostante fossi stato inserito nel gruppo sportivo della Scuola Privata. Onestamente sia io che i miei genitori ci aspettavano un maggiore contributo del corpo insegnante per recuperare le materie e i programmi, e invece ho dovuto trovarmi un supporto esterno alla scuola.

Durante l'anno scorso mi sono quindi ritrovato a non vedere una coerenza in tutto quello che stava accadendo: il nuovo allenatore con i suoi metodi diversi da quelli cui ero abituato,  la scuola con i suoi ritmi e problemi diversi da quelli originariamente previsti, gli allenamenti di preparazione fisica maggiormente impegnativi e spesso trascurati sul finire della stagione per dare spazio al ricupero scolastico, spesso la sera tardi o durante i giorni festivi che mi rimanevano, la mia attività musicale praticamente del tutto trascurata.

Confrontato con la necessità di individuare uno sbocco professionale continuando a svolgere l'attività sportiva, con i miei genitori in primavera, abbiamo pensato e allestito un “progetto di vita” per permettesse di pianificare correttamente il tempo e le energie dei successivi anni.

Lo stesso è suddiviso su due parti: una per la formazione professionale, l'altra per la carriera sportiva e si proietta nel futuro per la durata di quattro anni.

Attualmente nella vita professionale mi sto introducendo all'attività di assistente di volo presso la Opens external link in new windowHeli Rezia SA di Lostallo - Svizzera, ditta civile di trasporti con elicottero, e parallelamente sto frequentando la scuola di pilota d'aliante con il Opens external link in new windowGruppo Volo a Vela Ticino che mi permetterà di capire il principio delle termiche ed anticipare alcuni esami qualora vorrò ottenere il brevetto di pilota di elicotteri, che è e rimane il mio obbiettivo professionale.

I Opens external link in new windowrisultati complessivi della stagione 2011-'12 sono stati alterni, soddisfacenti in estate in Sud America ma nettamente meno buoni in Europa durante i mesi invernali.

Nella regina delle Dolomiti

5 giorni di allenamento a Opens external link in new windowCortina d'Ampezzo per doverosamente preparare le ultime competizioni di fine stagione; le condizioni di innevamento sono eccellenti e le temperature favoriscono sciate, soprattutto il mattino, grandiose. La perturbazione che ha favorito l'abbassamento dell'isoterma sulle alpi non ha mancato di portare nuova neve anche qui nel bellunese, nel cuore delle Dolomiti. Con me ci sono componenti di altre squadre nazionali "minori" in particolare provenienti dall'Est Europeo e dai paesi della ex Unione Sovietica.

10 giorni al limite del Parco Naturalistico del Gran Sasso, qualche cosa di eccezionale

Chissà mai cosa sarà qui l'estate, qualche cosa di bellissimo! Non dimenticherò queste due settimane, in un contesto naturale eccezionale, accolto da persone cordiali. Mi ricorderò dei lupetti che vengono regolarmente a ricuperare i pezzetti di pizza, mi ricorderò della tanta neve che non ho visto quest'anno così abbondante in tanti centri sciistici delle nostre alpi, mi ricorderò dei repentini cambiamenti di meteo (dall'estremo freddo dei primi giorni, al troppo caldo di oggi). Mi ricorderò di Roccaraso e dell'Abruzzo; mi ricorderò che perfino qui si sono accorti del Opens external link in new windownostro passaggio. Nel sitoOpens external link in new window i miei risultati.

Roccaraso, Massiccio del Gran Sasso, Campionati del Mondo Jun di sci alpino

Sono ormai immerso nel cuore del Gran Sasso, un enorme massiccio di neve e roccia, imponente e maestoso, quasi solo nel contesto della regione circostante; la nostra small nation è ospitata in una bella e tranquilla locanda in quota, in località Aremogna, immerso nella neve, direttamente sulle piste: da qui vedo i tracciati delle competizioni e il muro finale della discesa mi impressiona! Sarà la prima volta, domani, che mi approccerò ad una competizione di velocità pura.

Lunga trasferta dal Trentino, via Vicenza, per raggiungere il Gran Sasso

Dal Passo Pellegrino ci siamo spostati a Vicenza, alla nostra base, per proseguire domani in direzione dell'Abruzzo dove, a Roccaraso, sono in programma i Opens external link in new windowCampionati Mondiali di sci alpino della categoria Junior; è la prima volta che mi reco in quel posto e sono curioso di visitarlo: non mi immagino che nelle vicinanze del mare e non lontano da Roma si possa anche ... sciare. 

Gare di Super-G al Passo Pellegrino

Condizioni spettacolari al Passo Pellegrino per il mio primo Super-G della stagione; neve poca ma piste ottimamente preparate, spettacolo incantevole nel bel mezzo delle Dolomiti trentine;Opens external link in new window i miei modesti risultati Opens external link in new windownon mi scoraggiano in vista delle prossime prove.

In allenamento a Pozza di Fassa in attesa delle gare al Passo Pellegrino

Terminata la seduta introduttiva di Vicenza, ci siamo trasfertiti a Pozza di Fassa, nel Trentino, per una due giorni di intenso allenamento sulle piste in Opens external link in new windowneve programmata dell'impianto Aloch; le condizioni eccellenti hanno favorito la riuscita del campo

In vista della partecipazione ai WJC Campionati del Mondo Juniori 2012 di Roccaraso

Dopo una settimana di scuola e condizione fisica, preparo di nuovo baracca e burattini per una sessione di allenamento in Italia; martedì 21 febbraio trasferta a Vicenza, la nostra base, e seduta con lo psicologo, poi un giorno di allenamento sugli sci a Folgaria e due giorni a Pozza di Fassa; sarò quindi al Opens external link in new windowPasso San Pellegrino per due gare internazionali della categoria CIT di SuperG 

Tournée in Provenza -Francia-, al confine con l'Italia

Partenza il 5 febbraio 2012 alla volta della Francia dove mi fermerò fino al 9 per partecipare alle Opens external link in new windowgare FIS internazionali: due gare di slalom gigante a Opens external link in new windowRisoul e due di slalom speciale a Opens external link in new windowVars; rientro previsto lo stesso 9 febbraio; venerdì 10 sarò come di consuetudine a scuola.

St. Lambrecht -Austria- e Abetone -Italia- alla ricerca della neve e dei primi risultati

Trasferta fino a Opens external link in new windowSt. Lambrecht in Carinzia, Austria, per due gare universitarie, una di slalom gigante e l'altra di slalom; partenza dall'Austria il 24 alla volta dell'Abetone nell'Appennino Tosco Emiliano per un programma di Opens external link in new windowquattro gare (due slalom speciali e due slalom giganti); rientro a casa previsto per il sabato 28 febbraio.

A Pozza di Fassa in Trentino, le prime gare del 2012

So che si tratta di un pendio ostico e che ci sarà poca neve (quindi saremo su quella programmata); un programma di Opens external link in new window2 gare durante il week-end nel cuore delle Opens external link in new windowDolomiti con partenza il venerdì mattino presto da casa per poter sciare e conoscere il pendio di gara il pomeriggio.

Allenamento tra Natale e Capodanno ad Andermatt

Durante le vacanze scolastiche di Capodanno, con base logistica ad Opens external link in new windowAirolo prevedo di andare ad allenarmi ad Opens external link in new windowAndermatt sulle piste del Gemstock dove abitualmente trovo piste in neve programmata in condizioni eccellenti; sarò assieme ai Neozelandesi con i quali già mi sono allenato in passato e che abitualmente scelgono la Svizzera Centrale per la loro preparazione in vista delle gare in Europa. Guardando la meteo, ho ragione di credere che il mio programma dovrà adattarsi alle nevicate che sono previste per il periodo.

Attivata la mia Home Page

In vista del 2012, ormai prossimo, grazie allo sponsor Opens external link in new windowEpicstuff è stata attivata la mia Home Page.